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tacco delle secchie alla fune, queste scivolavano su pendenze maggiori del 17 al 18 per cento, specialmente in tempo umido, e retrocedendo battevano contro le puleggie dei pali e si rovesciavano talvolta con pericolo delle persone sottostanti. Ma per diminuire questo inconveniente venne ideato il nuovo carretto, di cui la fig. 13 dà la sezione unita alla puleggia di sostegno, la fig. 14 il prospetto e la fig. 15 la pianta: A è la puleggia infissa al palo e su cui scorre la fune B; il carretto si compone del blocco in legno C, C, cui sono annesse le rotelle D D per l’uso che ho indicato; i tacchi E, E (fig. 13 e 15) girano sull’asse F; il loro profilo a b a’ b’ (fig. 15) è un arco di circolo che non ha centro in o; ne segue che quando la fune è agguantata tra le due superficie a b, a’ b’, teoricamente non può più uscirne a cagione della detta eccentricità. Con questo miglioramento, introdotto da pochi mesi, si spera di poter vincere salite di 1:4 senza pericolo che le secchie scivolino indietro.

Nella fig. 11 vedasi in L il tronco del manico che porta la secchia, la quale passa sotto la puleggia A; questa secchia pesa, col manico, 11 chilogr. e ne contiene 25 di minerale; le puleggie primitive avevano il diametro di 0m,90, che in quelle nuove (A) si ridusse a 0m,60 alfine di raccorciare il manico della secchia ed impedire che essa, trovandosi inclinata nelle curve, tocchi nei pali. La corda è composta di 5 gruppi di fili di acciaio di 4 fili ciascuno; ha 0m,012 di diametro e costò L. 1,50 il chilogramma. Ma ora è trovata debole, avendosi frequenti rotture, e si sta così per cambiarla con altra più robusta. La forza motrice è data dall’acqua dell’Anza con cui si fa girare una ruota idraulica, che dà il moto ad una gran puleggia, intorno alla quale riceve il moto la corda senza fine. La pratica dimostrò che la detta puleggia, stata adottata in sostituzione a precedenti complicati meccanismi e la quale è munita di canape nella sua scanalatura, presenta il necessario attrito perchè la fune non scivoli. Il canape però si logora presto e deve rinnovarsi ogni mese. Il coefficiente dato da questa puleggia così armata si calcola di 0m,60.

La corda di Val Toppa è progettata per trasportare 50 tonnellate al giorno; ma si cammina a velocità di 5 chilometri l’ora e finora non si caricò la fune che di 50 secchie cariche e di altrettante vuote, il che dà 1250 chilogr. per ogni viaggio che dura ½ ora. Con questo carico le secchie discendenti cariche non bastano per far salire le vuote ed occorre dispendio di forza motrice; si crede però che con 100 secchie cariche ed altrettante vuote, quante ne occorrono perchè la fune in 10 ore