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piamente descritto nella sovrastata memoria sulle locomotive. Quella
che diede risultati tanto soddisfacenti nelle prove fatte al principio
dell’anno scorso pesa tonnellate 19 ½ ed è portata su due carri
girevoli, di cui ognuno comprende 4 ruote accoppiate di 0m,70 di
diametro; ad ogni carro è applicata una coppia di cilindri di
0m,25 × 0m,325; la base delle ruote è di m. 1,50. Ne risulta che
queste percorrono le curve più ristrette tanto agevolmente
quanto le macchine precedenti, col vantaggio di avere utilizzato
il peso del tender che andava perduto per l’aderenza; però che
questa macchina procuri, in confronto delle altre, un risparmio
del 25 per cento sul combustibile è un fatto che, quantunque asserito
dall’egregio ingegnere direttore della linea, di cui ebbi
occasione di mettere a prova la cortesia e di apprezzare i meriti,
tuttavia io non ammetto senza benefizio d’inventario; e la
stessa tabella delle accurate prove da lui fatte, e che lo condussero
all’accennata conclusione, conduce me alla conclusione opposta.
Se poi consulto il quadro delle prove, fatte più recentemente
in presenza di una Commissione di autorevoli persone, trovo
che la Fairlie fece, come doveva fare, un lavoro circa doppio
della sua rivale, la quale consumò circa la metà meno di vapore; dunque è impossibile che per aversi in quella un sol generatore
di doppie dimensioni il consumo sia perciò stato,
ridotto del 25 per cento. Del resto in queste ultime prove non
si tenne conto del consumo; e quindi il mio buon amico
signor Fairlie sarà soddisfatto se io mi contento di riferire
ed accettare come plausibile la conclusione, cui addivenne la detta
commissione, che cioè il principio cui si informa la locomotiva
a doppio carro girevole del Fairlie e che tende a ridurre l’usura
e l’attrito nelle curve, a distribuire egualmente e ridurre il
peso sulle ruote con gran beneficio della strada ed a produrre
una macchina con cui si può con egual sicurezza camminare
in ambo i sensi, è sano e ricevette una nuova conferma dalle
prove in discorso.
Le particolarità di questa macchina meritano che ne presenti nelle fig. 6 e 7 lo spaccato e la pianta, che non abbisognano di commenti. Noto però che all’antico focolare unico ora il Sig. Fairlie ne ha sostituito due riuniti con un sol corpo cilindrico; il che mi rende sempre più restìo a credere che il suo generatore dia tanta economia su quelli usuali. Questa macchina ha nome «Little Wonder» (piccola meraviglia); contiene 60 m.q. di superficie di tubi e 5,40 di focolare: totale superficie di riscaldamento m.q. 65,40; l’area totale di griglia è di m.q. 9,90.