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cadendo ed attraversando gli affioramenti sabbiosi, possono essere assorbite, e smaltite dal banco sopra descritto, durante la costruzione della galleria.

La quantità principale durante la esecuzione della galleria nel nostro caso è quella che si trova da lungo tempo accumulata nel banco di sabbia.

Supponendo che l'ottava parte appena del volume rappresentato dal banco acquifero, sia occupata dalle acque, il volume acqueo sarebbe di 400 milioni almeno di metri cubi.

Se come si disse la galleria deve essere eseguita nel periodo di 5 anni e l'acqua arriva ai pozzi od alla galleria in quantità costante (ciò che è impossibile) il volume acqueo fornito da questo banco sarebbe di metri cubi 1000 per ora invece di 40.

Non si può supporre (se esiste una continuità nello strato per la lunghezza sopracennata) che l'acqua accumulata non abbia tempo in cinque anni ad affluire alla galleria.

Alla quantità sovracitata bisogna ora aggiungere tutta l’acqua che durante i cinque anni penetrerà nel giacimento per gli affioramenti e che affluirà od ai pozzi o alla galleria. Anche questa quantità è superiore alla cifra di 40 metri cubi per ora.

Chi ha potuto esaminare la quantità di acqua fornita dalle arenarie di Fortolese, abbenchè piccola fosse l'estensione del tratto, che presentava caratteri di continuità, chi ha potuto valutare la quantità di acqua fornita da depositi dell’epoca solfifera anche di estensione limitatissima, conchiude immediatamente nella galleria di Castellaccio, dalla configurazione del terreno, all’affluenza di una quantità d’acqua maggiore di quella contemplata nelle analisi relative al costo della sua esecuzione.

Ma non è nella spesa di sollevamento del sopracennato volume di acqua che risiede la difficoltà principale della galleria.

Se si osserva che il banco acquifero sovrasta alla parte centrale del tunnel per ¼ ad ⅓ quasi della sua lunghezza, si comprende come si debba attraversare con pozzi il banco acquifero, se non si vuole impiegare un tempo immenso per l'esecuzione della galleria, sopprimendo i pozzi nella parte più necessaria per accelerarne il lavoro, come si fece per il tunnel del Moncenisio.

I pozzi nel tratto in cui attraversano il banco acquifero devono essere imbottiti e scavati sotto l'affluenza di una massa acquifera