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da un lato, e dall’altro nelle regioni Purgatorio, Autimello, ecc.; bisogna osservare la frana colossale di Castellaccio, ecc...

Mi astengo dal descrivere la frana suddetta percorsa ancora per un tratto notevole dalla ferrovia, sortendo dall’imbocco sud. La descrizione può parere esagerata. Sono fatti che si debbono vedere ed esaminare sul posto.

Le argille sottostanti ai gessi sono tutte molto ricche di elementi salini e franose per eccellenza. Proprio accosto a questa zona si trovano le miniere di sale di Trabona e segni evidenti di giacimenti di sal gemma, si osservano poco lontano dal molino del Bosco. Dicesi, che l’ispettore Marsano, allorchè venne in Sicilia, fu a visitare appunto questo versante e ne riparti subito, abbandonando ogni idea di fare passare una strada ferrata in simili regioni.

Se i gessi suddetti sono tagliati, vi si producono scoscendimenti, che si estendono secondo la stratificazione sino alla loro sommità.

Già ho osservato a principio coll’autorità degli ingegneri Protche e Lanino quanto sia condannabile il concetto di stabilire ferrovie in costa nei terreni argillosi soggetti a moti franosi.

In Sicilia si potrebbero citare molti esempi per dimostrare le conseguenze disastrose di questo concetto.

Citerò solamente il tratto dalla stazione di Leonforte alla stazione di Villarosa per Castrogiovanni. Secondo l’ispettore Marsano la Galleria di Castrogiovanni doveva essere una lunghezza di 4 chilometri a meno.

La Società Costruttrice Vitali, Picard e Charles ne ridusse la lunghezza a 2 chilometri circa, ed allorchè essa venne data in appalto dal Governo, era stata ridotta ad un chilometro e duecento metri circa. Per arrivare a questo risultato si salì in costa sui versanti orientali ed occidentali di Castrogiovanni dalle stazioni di Leonforte e di Villarosa, sino al tratto intermedio, che nell’appalto Carosio, ceduto poscia a Trewhella, comprende la grande galleria.

I due tratti di salita ora cennati, che costituiscono l’appalto Trewhelta, furono messi all’asta per la somma di L. 4,500,000. Ora questi due tratti costano già la somma di 14 milioni di lire e la ferrovia può dirsi veramente felice, se con tale spesa, sarà assicurata per un esercizio regolare.