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del monte, ma si arrestano a breve distanza da questo cucuzzolo verso il lato Sud, ed il terreno superficiale è costituito da una frana imponente, che discende sino a due chilometri ancora sotto l’imbocco sud del tunnel.
b) rappresenta le argille marnose del miocene inferiore intercalate con varii stratarelli di sabbia. Alla parte superiore le argille sono ricche di elementi salini, cloruro di sodio, solfato di calce, ecc.
c) è uno strato di sabbia, il cui affioramento è superiore a 300 metri (secondo l’inclinazione del versante nord) e di 5 chilometri almeno secondo la direzione dello strato.
d) rappresenta le argille dell’eocene superiore, e comprende il banco di terra chiamata riidda molto sviluppata in queste regioni.
Il calcare (a), che forma il cucuzzolo di Castellaccio alto 780 metri sul livello del mare, essendo stato corroso ed esportato tutto all’intorno del cucuzzolo, la linea di displuvio sia a destra che a sinistra è meno elevata ed alla portella misura, come si disse, 700 metri sul mare.
L’altezza del monte sovrastante alla galleria è quindi di 270 a 280 metri sopra l’imbocco nord e di metri 300 sopra l’imbocco Sud. In media di 285 metri. Si hanno in conseguenza pozzi la cui profondità arriva a 250 e 270 metri.
Dall’imbocco sud la ferrovia discende per due chilometri in terreno eminentemente franoso e franato nella parte superiore del Vallone Stretto.
Entra in galleria per una lunghezza di 160 metri e, percorrendo una lunghezza di quasi un chilometro colla pendenza del 25 per ‰, discende al molino del Bosco.
Il vallone Stretto si chiama tale, perchè strettissimo, ne è possibile collocarvi la ferrovia al fondo accosto alle acque. Bisogna quindi che essa cammini in parte notevole od in costa od in galleria.
Le coste sono formate da gessi a strati molto sottili intercalati con stratarelli sottilissimi dì argille. Tutta la massa gessosa è già dislocata. Per avere una idea adequata della nessuna solidità di questo tratto, bisogna esaminare tutto il terreno limitrofo alla zona percorsa ferrovia dal monte Diero al passo del Lupo