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tracciate delle strade ferrate interne della Sicilia sono la linea Bologna-Pistoia (non sul versante Toscano, ma nella valle del Reno) e la linea Foggia-Benevento nelle valli del Cervaro, del Cipone, del Gesso e del Miscano.

I terreni nella valle del Reno e nelle valli del Cervaro, Cipone ecc., sulle due linee suddette, sono geologicamente e geognosticamente analoghi a quelli delle zone attraversate dalle ferrovie interne della Sicilia e trovandosi in condizioni identiche dovrebbero esser tracciate e studiate coi criteri seguiti dai valenti ingegneri Protche, Lanino, ecc.

Nella valle del Reno l’ingegnere Protche collocò la linea sul terreno alluviale, occupando una parte dell’alveo del Reno e difendendo con scogliere ed altre opere d’arte la strada dalla corrosione delle acque. I contrafforti che s’inoltrano nella valle del Reno e che non era possibile per le curve girare, conservando la linea al fondo della valle, furono attraversati in galleria. Egli ottenne così una ferrovia relativamente soda in una regione franosa e molto meno costosa che se l’avesse stabilita sui fianchi della valle.

L’ingegnere Lanino nel suo prezioso lavoro intitolato: gallerie della traversata dell’appennino sulla linea Foggia-Napoli, discutendo il tracciato della ferrovia Napoli-Foggia, così si esprime a pagina 7:

«Il terreno percorso della ferrovia è quasi piano per 33 chilometri cioè da Foggia sino alla stazione di Bovino; da questa stazione comincia la parte montuosa della valle nella quale occorsero molte opere d’arte. Ai piedi dei monti che la fiancheggiano il terreno in molti punti e larghi tratti è, o per propria natura, o per causa delle corrosioni del torrente, instabile e franoso.

«Si cercò pertanto di dare stabile assetto alla strada collocandola sul fondo della valle accosto alle acque. Così si incorse inevitabilmente nella necessità di molte opere d’arte colla certezza però che tali opere sono per costo e per sicurezza di solidità preferibili a quelle che si sarebbero dovuto intraprendere, volendo appoggiare la ferrovia ai fianchi della valle.»

Le opere dei celebri ingegneri Protche e Lanino sulle traversate degli Appennini sono opere che devono servire di norma