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degli Arciduchi d’Austria Conti del Tirolo 25


«8 detto. Nella mattina gran caccia al bosco di Nonantola con presa di 250 cinghiali, lepri, fagiani. Nella giornata il palazzo ducale è aperto al pubblico, che ammira i famosi arazzi dei Re d’Aragona1.

«9 detto. Giungono i Principi di Toscana.

«Corso mascherato, poi corsa de barberi, alla sera, dopo la commedia, balletto nella sala di comunità2.

  1. Questi famosi arazzi del Re d’Aragona erano venuti in casa d’Este col corredo di Eleonora nel 1473. Il palazzo era l’antico, ristaurato dal Duca Cesare, poi da Alfonso III, giacchè l’attuale nel 1652 doveva essere appena cominciato, se l’Avanzini - R. Arch. di Stato di Modena - il 6 maggio 1650, scriveva che stava «travagliando per ridurre i disegni a perfezione». G. Campori riporta nella sua Storia degli Artisti Italiani e Stranieri negli Stati Estensi un brano di una lettera del Misson che, parlando di Modena dice «le vieux palais de le Prince etoit peu de chose, mais le nouveau qui se bastit... a de commencemens qui promettent beaucoup, e la lettera porta la data del 28 maggio 1688.
  2. Nell’Archivio Comunale di Modena trovammo notato nel libro dei Partiti sotto la data 8 aprile 1652 car. 74, che «Riferisce il sig. Priore essere stato chiamato dal sig. Segretario Sacrati, quale le haveva detto che S. A. voleva la sala della ragione per fare la festa e che perciò si dovesse far sgombrare incontinenti facendo ancor levar il Banco della ragione eccettuato il sedile del sig. Podestà, qual potria servire per i sonatori; che parimente si facesse adobar la sala di spaliere, valendosi di quelle della Chiesa di S. Pietro e del Carmine e si provedesse di sedili necessari per tale occasione».