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20 Sulla venuta in Italia

tiluomo eminente per senno e per lo spirito cavalleresco de suoi tempi e sopratutto pel nobile uso delle sue ricchezze e per l’amore con cui protesse le lettere e le arti»1.

In casa Cospi, in via S. Vitale, dimora modesta, ma decorata all’interno con sfarzo, ove più volte fu accolto anche il granduca, certamente i principi toscani e gli arciduchi saranno stati degnamente ospitati. Quanto ai particolari, non tralasciammo di fare ricerche nell’archivio Cospi, per mezzo di un amico, il sig. Dott. Cav. Umberto Dallari sottarchivista al R. Archivio di Stato in Bologna, previo gentile consenso dell’attuale possessore marchese Francesco Ranuzzi Cospi, cui dobbiamo rendere atto di riconoscenza; ma disgraziatamente i Registri dei conti di casa, poco prima del 1652, sono interrotti.

  1. Il culto per le scienze e per le arti dovava essergli stato inspirato, come nota il Comelli, quando giovinetto, essendo a Firenze col padre, venne educato in corte coi figli di Cosimo II.
         Non è a dire di quanti favori al suo ritorno a Bologna fosse onorato il Cospi dal graduca Ferdinando; e da carteggo esistenti presso il R. Archivio di Stato in Modena risulterebbe, che anche colla corte estense fosse il Cospi in relazioni confidenziali, tanto che in sua casa facevano capo i mulattieri, che spesso portavano da Firenze oggetti ordinati da Francesco I, persino commestibili, barili d’olio e di vino, ecc. incaricandosi il marchese della trasmissione a Modena.