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12 Sulla venuta in Italia


E qui ci sia concessa una breve digressione, Vogliamo avvertire, che quantunque il brano di storia, che abbiamo preso a trattare, non possa essere ricco di documenti di molto rilievo, pure coi pochi mezzi consentitici dalla brevità del tempo cercammo corredarlo di minuti particolari, onde in qualche modo renderlo interessante. E come una parte dei fatti che avremo a narrare riguarda la corte Toscana, non potendo in questi giorni recarci in persona a rovistare nel R. Archivio di Stato in Firenze, ci rivolgemmo alla cortesia di un amico, all’erudito giovane sig. Eugenio Casanova impiegato a quell’Archivio, cui rendiamo pubblico atto di grazie, poichè quanto ci occorreva dalla Toscana a completare il nostro studio ci venne da lui.


Nel celebre diario del Settimanni MS. fiorentino al tomo X, c. 285 e seguenti, (R. Archivio di Stato in Firenze), troviamo una conferma di quanto scriveva il Guidoni da Firenze, che cioè «il giorno 7 di marzo il Granduca commette a Bartolomeo di Giorgio Ugolini suo gentiluomo di camera e generale delle poste di trovarsi il 17 del mese nello Stato di Parma e d’invitare gli arciduchi a venire in Toscana. L’Ugolini parte il giorno 8 insieme con Alessandro Marzimedici e Lodovico Magalotti e arriva a Modena