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di quell’altra meraviglia moderna, la fotografia, cioè l’applicazione della luce del sole al fissare le imagini sulle lastre metalliche o sulla carta.

La machina a vapore, che è la più importante inventata nei tempi moderni, a riserva del torchio di Guttemberg, risale essa pure allo scorso secolo. Leonardo da Vinci, Branca, Solomone di Causs, il marchese di Worcester avevano speculato sulle forze del vapore. Erone fra li antichi, Papin fra i moderni, ne avevano fatto delle sperienze. Newcomen, e più di lui quel gran genio di Watt, l’applicarono alla pratica. Ma le applicazioni di maggior rilievo si sono fatte in questo secolo; e prima da Fulton alla navigazione in America, poi alla locomozione sulle strade ferrate da Stephenson in Inghilterra.

Se questo grandissimo ritrovato delle ferrovie è ferace d’incalcolabili vantaggi in qualunque paese, più che altrove sarà utile, anzi necessario al nostro. Imperciocchè la bislunga forma della nostra penisola è favorevole alla navigazione ed alla dolcezza del clima, esponendola all’influsso delle miti aure del mare; ma è sfavorevole alla difesa nazionale, potendo li stranieri giugner più presto ad oppugnare Torino, Milano, Bologna, di quello che i Napoletani od i Romani accorrer possano a difenderle. Napoleone Primo era d’avviso che in ciò risiedesse la principale cagione della dominazione straniera in Italia. A questo grave inconveniente strategico ovvieranno le strade di ferro, senza toglierci i vantaggi fisici della conformazione geografica della nostra patria.

Altre moltissime applicazioni sonosi fatte della forza elastica del vapore: fra le altre, a filare ed a tessere il cotone, la lana, il lino; a lavorar il ferro; alla stampa; a segare i legnami, a costruire le machine. In generale è usato come principio motore nella maggior parte dei grandi opificj in Inghilterra ed in America. Noi dovremmo servircene più che non facciamo, non ostante il caro prezzo del carbon fossile: ma sopratutto dovremmo giovarci assai meglio che non facciamo delle forze che la natura gratuitamente ci dispensa nelle tante cadute d’aqua di cui abondiamo.

Quel che principalmente distingue la moderna dall’industria antica, sono tre cose: primieramente l’impiego dei motori inanimati, non solo l’aqua, poco usata a ciò dagli antichi, ma specialmente il vapore, i cui usi erano a loro del tutto ignoti. In secondo luogo