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adoperato con il Dalla Corte quella stessa discrezione che dimandò per se medesimo nell’opera delle Chiese di Verona, egli, per applaudire al grossolano silenzio del suo Zagatta, non avrebbe scritto in iscredito del Dalla Corte, che il racconto di lui gli pareva una novelletta da intrattenere le semplici vecchierelle; e meno poi gli avrebbe opposto, che e’ scrisse il falso perchè erano venti otto anni dacchè li Minori Conventuali avevano ceduto il convento ai frati e suore Umiliate.

Per l’appunto è verissimo (come vedemmo da lui provato più sopra), che nel 1275, venti otto anni prima del 1303, li Minori Conventuali di s. Francesco in Cittadella erano passati in s. Fermo, e avevano dato luogo ai frati di Mantova.

Ma in quell’opera stessa, nella quale egli ci dà questa prova (che in tutta quella dello Zagatta è sempre accennata, e mai si rinviene) sentite mo, come il Biancolini si spiega: “O’ trovato che li vecchi scrittori veronesi furono così poco informati