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padrone egli non sa fare di più che correre a Mantova per dargliene il tristo annunzio, ed assisterlo. Fra Lorenzo, per l’altra parte, non à sì tosto Giulietta in convento, che per uno de’ suoi gli manda una lettera in cui l’avvisa di tutto. Ecco il terribile contrattempo. Pietro, il fedelissimo Pietro, arriva il primo, e Romeo, che non può già dubitare e che ormai di sè più non cura, determina (che altro non gli rimane) di almeno correre disperato sulla tomba della perduta consorte, dove con un veleno à risoluto di dar fine alla dolorosa sua vita. E così accade. Romeo arriva di notte tempo; non pensa più a fra Lorenzo, dal quale anzi si crede abbandonato o tradito; va difilato al cimitero, che restava fuori della città, e fatto alzare dal suo Pietro il coperchio della tomba, vedere Giulietta, e prender il veleno, e gittarvisi dentro è tutt’uno. Ma che? mentre il veleno strazia le viscere di Romeo, Giulietta scuotesi dall’assopimento, ed accortasi di