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“L’avere morto Tebaldo, costringe Romeo prima a nascondersi, quindi a partire da Verona bandito; pensa alla situazione lagrimevole della sua Giulietta; vede già morta ogni sua speranza del meglio; e per istare lontano da lei il men possibile, consigliatosi con fra Lorenzo, il quale era non meno afflitto di lui, riparasi a Mantova”.
A questo passo, Amico mio, facciamo sosta, e prendiamo un poco in mano il sopraccitato Biancolini, non già nell’opera delli suoi Supplementi allo Zagatta, ma in quella delle Chiese di Verona. Consultandone il Volume III, a pag. 108 (Verona, Alessandro Scolari, 1748), ritroveremo con autentici documenti provato da lui medesimo, che nel 1275 vent’otto anni prima del 1303, quando nel convento de’ ss. Fermo e Rustico passarono li Minori Conventuali, ch’erano in s. Francesco del Corso in Cittadella, in esso convento di s. Francesco del Corso sottentrarono li frati dell’ordine di s. Marco di Mantova. Egli è assai probabile