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SULLA FORMAZIONE TERZIARIA NELLA ZONA SOLFIFERA DELLA SICILIA 37


sponde ha la struttura della solata, e gli straticelli si presentano con uno spessore identico e ne conservano perfettamente i caratteri. Se una parte di un giacimento è capovolta, in questa il minerale è spesso rappresentato da puro calcare perciuliato, mentre nell'altra il calcare corrispondente è ricco in zolfo. I giacimenti solfiferi sono generalmente rotti e spostati in modo da costituire piccole solfare indipendenti le une dalle altre. Succede ora qualche volta che in una parte, specialmente nella parte alta, si incontri calcare perciuliato, mentre nella parte limitrofa e da questa separata il calcare è ricco in zolfo.

Quando il calcare è bucherellato senza struttura solata, il minerale corrispondente (se esiste) generalmente è potente, e la sua ricchezza non è inferiore al 24 per cento.

I minerali perciuliati si formarono allorché le sorgenti solfuree furono o continue oppure intermittenti a brevi periodi. Se le sorgenti non restarono mai aride ed inattive, grande dovette essere in regola generale la quantità di materia solfurea da esse portata alla luce, e potenti devQno essere in conseguenza i depositi nei quali incontrasi minerale perciuliato, o minerale che per struttura a questo si avvicina; ed infatti nelle solfare nelle quali trovasi minerale perciuliato, esso ha sempre una grande potenza. Le solfare Caico di Montedoro, la miniera Pecoraro a Fioristella, la solfara di Fiume di Riesi presso Sommatino ec, racchiudono minerali che sono tutti più o meno perciuliati. Essi sono facili all’estirpazione, e lo zolfo che se nemicava è classificato come seconda avvantaggiata.

Se il calcare perciuliato presenta la struttura della solata, e lo spessore degli straticelli non è inferiore a cinque o sei millimetri, il minerale corrispondente (ammettendo che esista) ha la stessa ricchezza e gli stessi caratteri ad un dipresso del minerale sovradescritto, poiché si deve osservare che il minerale perciuliato sempre assume in alcuni punti di una solfara la struttura della solata, di modo che la prima varietà di minerale passa in alcuni tratti alla seconda, come la seconda passa alla prima.

Se invece il calcare corrispondente ad un minerale di zolfo è costituito da straticelli molto sottili, aventi per esempio 3 o 4 millimetri di spessore, è difficile che lo strato di minerale sia molto potente. Ogni straticello infatti segna una emanazione od un periodo di attività della sorgente solfurea. Dato quindi un numero definito e limitato di questi periodi, egli è cosa chiara che lo spessore totale del minerale dipende dallo spessore degli straticelli che si deposero in ciascuno dei periodi sopraccennati. Se lo spessore degli straticelli, sia del calcare perciuliato, sia del briscale listato, è grande, havvi probabilità che il giacimento sia potente e ricco. Se piccolo è lo spessore di questi straticelli, piccola deve essere stata relativamente la quantità degli elementi costitutivi del minerale trasportata nei laghi di quest’epoca in ogni emanazione, ed è impossibile che il calcare e lo zolfo abbiano assunto una struttura cristallina molto sviluppata. Il minerale corrispondente a questo calcare, se non è associato a marne, può avere una ricchezza del 20 al 24 per 100, e nel calcarone, sotto l’azione del calore e della pressione, si riduce facilmente in piccoli frantumi e dà una piccola resa non superiore in regola generale al 10 o 12 per 100, specialmente se grandi sono i calcaroni in cui si tratta il minerale, e non si ha una cura considerevole nella sua cernita e nella sua disposizione.