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36 | S. MOTTURA |
Anche i minerali tufacei, nei quali la marna ed il tufo sono molto abbondanti, all’esterno sono rappresentati da terre arabili. In tal caso però il minerale è poverissimo, e può venire considerato come il tufo che costituisce i partimenti tra i diversi strati di minerale, o come il tufo che si trova spesso alla base dei banchi solfiferi e che contiene solamente arnioni sparsi di zolfo saponaceo.
Più generalmente le terre arabili rappresentano appunto strati di marna o di tufo. Siccome tuttavia è sempre piccola la spesa necessaria per determinare da quale materiale esse provengano, sono rari i casi in cui non convenga fare un tentativo in queste terre per scoprire la roccia non alterata. Allorché il materiale che diede origine alle terre arabili contiene solfato di stronziana, havvi probabilità immensa che questo materiale sia solfifero, poiché il solfato di stronziana è sempre associato col minerale. Questo solfato nella formazione del briscale rimase inalterato, e nella disaggregazione sia del briscale che del tufo, i suoi cristalli rimasero uniti od al più suddivisi in poche parti sempre abbastanza grosse per potere essere visibili alla superficie delle terre arabili. La ricerca di questi cristalli è sempre cosa utilissima ogni qualvolta si dubita che le terre arabili suddette possano provenire da disaggregazione di un materiale solfifero, e, quando essi si incontrano, si deve fare un tentativo, tuttoché questo nella massima parte dei casi non metta in evidenza che un minerale tufaceo e povero.
I capi maestri delle solfare hanno non di rado delle regole pratiche che meritano di essere prese in considerazione nei lavori di ricerca. Tale è, per esempio, quella che mi venne detta dal capo maestro Costa che «gli zólfi si gettano sempre dalla parte di» mezzogiorno e mai dalla parte di mezzanotte.» Ciò viene a dire che gli strati solfiferi discendendo, inclinano sempre verso il Sud e mai verso il Nord. Questa regola è vera nella massima parte dei casi, se per inclinazione verso mezzogiorno si ammette che la linea di massima pendenza degli strati, linea che dinota appunto l’inclinazione suddetta, possa prendere tutte le direzioni immaginabili che si possono tracciare nei due quadranti Sud-Est e Sud-Ovest. Sonvi nondimeno delle eccezioni alla citata regola, la quale non è che una conseguenza naturalissima delle leggi che seguirono nel loro sollevamento il terreno solfifero ed il terreno pliocenico. La direzione dominante di questi terreni è ad un dipresso Est-Ovest con inclinazione verso il Sud. Il terreno solfifero tuttavia, essendo tormentatissimo e qualche volta capovolto, può presentare quasi tutte le direzioni ed inclinazioni immaginabili, abbenchè segua nella massima parte dei casi la legge ora citata.
II calcare perciuliato deve esser considerato come un indizio dell’esistenza del minerale, non però in egual grado del briscale. Questa roccia, essendo minerale chimicamente alterato, è un segno infallibile della sua esistenza, mentre il calcare perciuliato è un segno qualche volta prossimo, qualche volta remoto della presenza dello zolfo e qualche volta un segno fallace. Allorché esso rappresenta realmente la continuazione del banco solfifero, questo si incontra coli’ approfondirsi dello strato, ed in questo passaggio del calcare al minerale esso conserva la stessa struttura di quello che è privo di zolfo e si chiama anche esso minerale perciuliato. Lo zolfo poi trovasi sparso nella roccia in piccoli grani cristallini. Se il calcare presenta la struttura della solata, anche il minerale che vi corri-