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l’acqua salata, può dare origine ad idrocarburi liquidi, come il petrolio, la nafta e gli altri idrocarburi soprariferiti. Questo fatto si è verificato appunto nei giacimenti siciliani. — La potenza delle marne salate è in varii punti della Sicilia superiore ad un chilometro. La formazione ferruginosa, gessosa, sottostante è ancora superiore in potenza al deposito delle argille salifere. Grande doveva essere in conseguenza la profondità di queste saline naturali. Giova osservare che la loro profondità era, durante il periodo del deposito gessoso e ferruginoso, maggiore ancora che durante il periodo della formazione delle miniere di salgemma, poichè il suolo venne sempre innalzandosi lentamente.

Le fucoidi a misura che si deponevano al fondo delle acque venivano coperte dalle marne in esse trascinate. Queste marne sono in molti punti intercalate con straticelli di sabbia finissima, la quale non costituisce tuttavia che la ventesima parte di questo terreno. Tutti questi depositi dimostrano l’esistenza di correnti, le quali dovevano trascinare seco le erbe marine e le fucoidi che in tanta copia si producevano in quell’epoca. Esse si accumulavano spesso in alcuni punti dove le acque erano quasi stagnanti e venivano successivamente associate alle sabbie, alle marne, e sempre dalle marne coperte. La loro scomposizione succedeva quindi sotto una pressione notevole prodotta dalla grande altezza delle acque superiormente e quasi senza la presenza degli agenti atmosferici. Si formarono quindi varii idrocarburi liquidi, dei quali restarono intimamente impregnate le sabbie, i calcari e le marne colle fucoidi associate.

Fra questi carburi liquidi è rimarchevole l’hatchetina o la scheererite composta di idrogeno e di carbonio nelle stesse proporzioni dell’idrogeno carbonato. Bischoff (vol. I, pag. 291), nota che essa si trova presso Merthyr Tydwill nell’Inghilterra, dove riempie piccole fessure attorniate da calcare spatico nel minerale di ferro della formazione carbonifera. A Loch Tyne nella Scozia esso galleggia sopra l’acqua in una palude torbosa. Nel calcare di transizione di Beaulieu in Francia, esso si incontra insieme col carbonato di calce nelle geodi. Si incontra altresì ad Idria insieme col cinabro.

È cosa difficilissima il conoscere quali sieno le circostanze che determinarono la formazione di un idrocarburo piuttosto che di un altro. La temperatura, la pressione, la natura delle acque, la natura delle sostanze organiche, e così via dicendo, sono tutti fatti i quali hanno un’influenza nella composizione e nella natura degli idrocarburi da queste sostanze organiche prodotti.

Tutti questi idrocarburi furono poscia nelle epoche geologiche seguenti, ed ancora oggidì soggetti ad una lenta scomposizione con perdita degli elementi più volatili.

Il gaz idrogeno carbonato e l’idrogeno libero, che si sviluppano nelle maccalube, sono originati specialmente dalla scomposizione degli idrocarburi suddetti.

Sarebbe cosa importantissima il determinare in qual modo siano sparite le impronte delle fucoidi nelle argille salate e gessose, e si trovino solo nei calcari e nelle arenarie della formazione eocenica suddetta. Qualunque sia l’origine di questo fatto, egli è certo che i fondi delle attuali saline sono impregnati di sostanze organiche provenienti dalla scomposizione delle alghe, senza che si possano osservare le traccie delle loro impronte. Anche nelle torbiere e nelle formazioni carbonifere è generalmente impossibile ricono-