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SULLA FORMAZIONE TERZIARIA NELLA ZONA SOLFIFERA DELLA SICILIA. 9

questo deposito è costituita da cristalli piccolissimi mascherati dalle argille e marne suddette.

Tutta la formazione delle argille ferruginose è ricchissima di solfato di calce; e quanto più il deposito di ferro è abbondante e puro, tanto maggiore è la quantità di gesso ad esso associato. Per potere determinare quanto grande sia la quantità di solfato di calce esistente nel miocene inferiore, bisognerebbe sottomettere all’analisi chimica molti saggi scelti convenientemente di queste argille e di queste marne, e quindi dalla media di queste analisi e dalla potenza della formazione argomentare alla massa di gesso in esso contenuta. Vi sono dei saggi in cui esso è mascherato dalle marne in modo che per distinguerlo bisogna osservarle da vicino ed attentamente, abbenchè dall’analisi consti che il solfato di calce vi è nella proporzione del 50 per cento. Si può avere un’idea della quantità di gesso racchiusa nelle marne stemprandole nell’acqua e lavando i cristalli rapidamente. Dall’esame che ho fatto, credo che si possa ammettere che la massa di gesso deposto dall’evaporazione delle acque del mare durante l’epoca del miocene inferiore in Sicilia, è capace di formare uno strato continuo per tutta la relativa zona avente uno spessore da 30 a 40 metri. Ciò nonostante questa formazione gessosa restò sempre nascosta a’ miei sguardi per la quantità enorme di marna o di argilla al solfato di calce associata, e non è che dopo 7 anni di soggiorno nell’isola, ed a priori, cioè per mezzo di induzioni ricavate dallo studio della genesi dello zolfo, che sospettai la formazione di questo deposito e ne verificai poscia l’esistenza in moltissimi punti della Sicilia.

In varie località questa formazione è tuttavia così chiara e definita che mi pare cosa impossibile il non averla prima osservata. Egli è principalmente verso la base di questo deposito chimico, specialmente dove l’ossido di ferro si trova in abbondanza, che si può esaminare la formazione gessosa ora cennata.

Nella località rappresentata colla Fig. 21ª della Tav. IV, si può vedere chiaramente sopra il calcare a nummuliti il deposito ferruginoso e gessoso del miocene inferiore. Questa associazione intima si può osservare in moltissime località: citerò a questo riguardo una sola sezione all’Ovest di Raddusa (fig. 5ª).

a) rappresenta il calcare alberese;
b) sono le argille ferruginose e gessose del miocene inferiore. Esse passano superiormente alle argille salate;
c) sono i gessi dell’epoca solfifera.

Anche in questa località le argille ferruginose e gessose sono immediatamente superiori all’alberese, e col ferro vi si può osservare una quantità enorme di cristallini microscopici di gesso.


Calcare concrezionato con silice. — Il calcare concrezionato, o cavernoso, brecciato del miocene inferiore contiene spesso molte concrezioni silicee interposte ed è sempre sovrapposto al deposito ferruginoso di quest’epoca, od almeno con questo intercalato in modo che la maggior parte della formazione ferruginosa sia ad esso sottostante.

Bischoff avendo analizzato le acque minerali delle valli che circondano il lago di