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parti diurne, e che si ottiene aggiungendo al tempo dato la costante propria dell’anno; la quarta presentava il multiplo della rivoluzione dell’anomalia il più prossimo inferiore al numero precedente; la quinta, l’anomalia stessa della luna ridotta ai minimi termini; la sesta, il seno od il coseno dell’anomalia, prendendo quella fra queste due linee trigonometriche che aveva un valore maggiore di la settima, la correzione delle tavole; l’ottava, questo stesso errore moltiplicato pel seno o pel coseno; e finalmente la nona, il quadrato del seno o del coseno medesimo. Sommate allora tutte le equazioni che dovevano servire alla determinazione dell’eccentricità, e chiamate r le correzioni delle longitudini, si ebbe un’equazione unica della forma
e sommate quelle che si volevano impiegare alla correzione dell’epoca dell’anomalia, si ebbe un’altra equazione della forma
dalle quali fu facile il ritrarre i valori di , . Or ecco quello che dalle osservazioni che ho sottomesso al calcolo mi è risultato per rispetto all’eccentricità.
156 osservazioni fatte a Greenwich dal gennaio 1820 a tutto dicembre 1822 hanno dato .
51 osservazioni fatte a Milano dal 20 aprile 1820 fino al 20 aprile del 1823 hanno dato .
Sommando le due equazioni, poichè appartengono appresso a poco alla stess’epoca, si ottiene
.
e quindi , quantità veramente piccolissima. Ora, poichè l’eccentricità, o per dir meglio il coefficiente della prima ineguaglianza, usato nelle mie tavole, è di 22641",65, sarà il coefficiente corretto di 22641",79.