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modo attendibile l’idea manifestata da alcuni, di passare per la marina, riattivando il porto d’Anzio, contro cui militerebbero immense difficoltà e di convenienza e di economia; e per analogia di ragioni merita di essere esclusa la linea delle paludi pontine, trattandosi che da Velletri a Terracina pel tratto di oltre 40 miglia, altro luogo abitato che Cisterna non s’incontra: luogo di pochissimo momento.
D’altronde volgendo per la provincia di Campagna le circostanze sono del tutto diverse, ed apparirebbe una nuova sorgente di speculazione, ove con una divergenza che siamo a suggerire si facesse prestare la strada ferrata, non solo al commercio, ma ancora al diporto.
Gli unici luoghi vicino Roma, che si prestino alla villeggiatura, e somministrino salubre e delizioso soggiorno nelle stagioni estiva ed autunnale, sono i paesi posti alle falde dei monti albani e tusculani. Ivi moltissime famiglie si trasferiscono nella calda stagione a dimorare anche per ragione di salute; ivi vanno egualmente moltissimi a soggiornare l’autunno; ivi nelle feste un gran numero di persone si reca a momentaneo diporto, per il che un rilevante numero di vetture è in continua attività in tutte le direzioni. Ove più comodo, più spedito e più economico fosse il viaggio, il trasferimento in quei luoghi crescerebbe moltissimo, ed ove si combinasse in maniera che in pochi momenti la sera si potesse accedervi, e con eguale velocità la mattina tornare in Roma per attendere agli affari, e così viceversa, il movimento diverrebbe immenso.
Ora tutto questo servizio potrebbe innestarsi alla linea tendente al confine napolitano. Perciò la strada ferrata, partendo dalla porta s. Sebastiano e passando sulla traccia dell’antica via Appia, adattatissima sotto tutti i