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vecchia, ci dimostrano l’infelicità della rada di Livorno a confronto dell’altra. 1

    dursi nelle rispettive darsene. Chi non ignora le pratiche de’ due porti non ha bisogno di tali dimostrazioni, e d’altronde la sola ispezione delle piante idrografiche, che possono facilmente vedersi, dimostra a sufficienza anche per questa parte la superiorità del porto di Civitavecchia. Dunque non meno per la costituzione idrografica, che per la posizione geografica, il porto di Civitavecchia è onninamente preferibile a quello di Livorno, e incomparabilmente più conveniente pel commercio universale.

  1. Passiamo ora alle rade de’ due porti. La ristrettezza, gl’incomodi ed i pericoli del porto di Livorno, fanno preferire ad una gran parte de’ bastimenti che vi approdano l’ancoraggio nella rada. Giace essa alla distanza di 2 a 3 miglia del porto verso il Nord, difesa in qualche parte dalle secche della Malora, ma ecco cosa ce ne dicono i portolani. „Il sorgitore o ancoraggio non è egualmente buono in tutta la rada: dalla parte del fanale il fondo è di scogli: in qualche luogo è irregolarissimo e formato di preminenze sopra le quali le gomene si corrodono con i venti del Sud; questi producono un grosso mare che i bastimenti, non sufficientemente grossi e solidi temono di sprofondarsi sopra le ancore. In tali casi non infrequenti, se i detti bastimenti non hanno avuto l’avvertenza di porsi ad una data direzione, filano le loro gomene e vanno ad arrenarsi o a dare in secco presso la torre di Marzocco. Cessato il mare, non senza una sensibile spesa ed anche non senza delle notevoli avaree, possono tornare a galleggiare: se essi però non hanno avuta la sorte di far terra presso la suddetta torre, sono interamente distrutti. Mentre si è in rada, veruna operazione di commercio si può fare col porto, se il mare non è in piena calma„.
       Da questa breve esposizione risulta adunque che la rada di Livorno è poco meno che una aperta spiaggia.
       Passiamo a quella di Civitavecchia. Questo porto avendo avuta fino ad ora una superficie sufficiente al commercio che vi si pratica, non ha avuto bisogno di ricorrere ad una rada. La natura però gliene fornisce una, che quantunque nello stato presente sia inferiore a quella di Livorno, e possa dirsi di niuna utilità, ciò non ostante presenta una tal costituzione da prestarsi a divenire con poca spesa non una pericolosa ed incomoda rada come quella di Livorno, ma un porto di rifugio sicurisssimo e comodo. Questa posizione è conosciuta oggi sotto il vobabolo Punta del Pecoraro distante da Civitavecchia non più di due miglia, nella direzione di lavante, qualche