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rebbero nella massa sociale a vantaggio dei proprietari, dei lavoratori e dei consumatori, e si vedrà facilmente di quali immensi vantaggi l’adozione delle strade ferrate sarebbe sorgente.

Che anzi tanto vasto si ritiene sotto questo rapporto l’effetto delle strade ferrate e di tanta efficacia, da poterne vaticinare e ragionevolmente sperare la sempre bramata e sempre invano ricercata soluzione dell’importantissimo problema della colonizzazione dell’agro romano e di alcune attigue province, come questo deserte e squallide.

Viene generalmente deplorato lo stato di queste campagne altronde fertilissime; molti hanno scritto su quest’argomento proponendone la colonizzazione in vari modi e con diversi mezzi, ma tutti impraticabili o inefficaci sono restati nell’imaginazione.

Nell’appendice ai cenni economico statistici, trattammo questa materia; e consultati tutti i pareri valutabili in argomento, dimostrammo che la colonizzazione ad un colpo non era ne utile, ne sperabile.

Il mezzo che presenterebbero le strade ferrate, sarebbe l’unico da vincere l’imponenza delle contrarie circostanze, imperocchè, sovrabbondando la popolazione nelle Marche e nella Romagna, i contadini di quei luoghi intraprenderebbero la bonificazione e la coltivazione delle nostre campagne, incominciando col ritornare ai loro paesi nella stagione estiva, e quindi a misura che le piantagioni, le fabbriche od altri bonificamenti migliorassero l’aria, e che vi si domesticassero, incomincerebbero a rimanervi stabilmente, ed in tal guisa le campagne nostre cambierebbero d’aspetto.

Il miglioramento dell’aria potrebbe essere con efficacia coadiuvato dal governo, col dare esecuzione alle