getto a frequenti disastri. Ora che in tanti luoghi sono esse in piena e continua attività, non avvi miglior risposta a questa considerazione, che l’esperienza. È pur troppo in fatto che accaddero nel primitivo uso di questo mezzo dei sinistri, ma ognun sa che un qualche tributo alla novità è inevitabile, sia pel difetto di esperienza, sia per l’imprudenza di tanti che fanno consistere il coraggio e nella temerità, e nella scioperata anzi spesso brutale trascuraggine dei pericoli. Meglio però dopo quel primo slancio condotta la cosa, e per le saggie provvidenze governative, e per i prudenti consigli dell’esperienza, e per gli studi fatti sulle cause delle disgrazie stesse o accadute o possibili ad accadere, ora le strade ferrate in mezzo alla più affollata concorrenza vanno quasi immuni da sinistri, e sono scevre da pericoli in modo che, fatto il ragguaglio, or sono in maggior numero le disgrazie che accadono con i mezzi ordinari, di quelle con le strade ferrate, come sulle osservazioni fatte in Inghilterra, ne fa fede il sig. Cordier nel suo discorso su tale oggetto fatto alla camera dei deputati di Francia il 5 giugno 1845 riportato nel Moniteur universel 6 giugno 1845 n.° 157 «Les accidents de voyage, dice egli, soni moins nombreux sur les chemins de fer, que par les diligences sur les grandes routes: en Angleterre ou a constaté que sur 532 personnes mortes ou blessées en voyage en diligence, à cheval, ou par Rail-Wayl dans une année, le nombre des accidente sur les Rail-Wayls, n’a pas depassé 109, ou le cinquième. Mais, saviamente osserva egli, le nombre des vojageurs étant trois fois plus nombreux, que par les autres modes de transport, il en résulte que les chances d’accident sout quinze fois moindres sur les chemins de fer, qu’en diligence,