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questo si possa temere. In fatti se prendiamo a considerare lo Stato in complesso, esso alimenterà tutti gl’individui che lo compongono per tutto il tempo della loro esistenza nello Stato medesimo, consumino i loro giorni in stazione permamente, in precaria dimora od in viaggio, talchè se meno tempo impiega un individuo in viaggio, più ne rimane in stazione o in precaria dimora, ma il consumo totale non rimane alterato. Se ci volgiamo ai singoli luoghi troveremo che, non potendosene avere alcuno a calcolo, che isolato sia da qualunque rapporto, sarà tanto maggiore il numero, ma tanto minore l’assenza dei propri individui, quanto minore il tempo che occuperanno per trasferirsi in altri luoghi di loro interesse, e tanto maggiore il numero degli altri che in quei luoghi medesimi si recheranno, quanto minore il tempo e la spesa per recarvisi; in guisa da formarne una perfetta compensazione. Ci rimane pertanto a considerare la sorte di quei luoghi esclusivamente destinati alle fermate delle vetture, e questi potrebbero alcune volte non combinarsi nei punti di fermata delle strade ferrate, e conseguentemente soffrirne; ma tanti e così sontuosi sarebbero gli altri luoghi di fermata di cui sorgerebbe il bisogno nei punti stessi, che superando di gran lunga quei danneggiati, nelle viste generali, il vantaggio supererebbe immensamente il danno.

Seconda Obiezione

Recano danno ai commercianti

L’obiezione precedente, involvendo un importanza almeno apparente, si è dovuta assoggettare a più minuta discussione. Questa richiede poche parole, e più in ri-