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stazioni destinate al convoglio che cammina sulla strada ferrata, risulta indispensabile di conservare ancora le strade attuali, come se le strade ferrate non esistessero. Anzi, essendo fuori di dubbio che per la celerità, comodità ed economia che presentano, esercitino una grandissima influenza sopra estesissimi raggi in moltissimi punti di contatto; conseguentemente, costituendosi in causa ed effetto, cagionano immenso aumento nel numero delle persone e nella quantità di generi di tutte specie in movimento. Da che discende, che quei moltissimi che vorranno profittarne, debbano trasferirsi coi mezzi ordinarii dal luogo ove si trovano, al punto per dove passa la strada ferrata; la quale percorsa fino al luogo ove devono deviarne, conviene che ai medesimi mezzi ordinari nuovamente ricorrano per proseguire il loro viaggio; e così compensata la minor lunghezza dei viaggi, che chiameremo subalterni, col maggior numero che senza dubbio ne occorrerà, la massa dei viaggi coi mezzi ordinari risentirà sensibile aumento anzi che diminuzione.
Ecco adunque abbondante e fertile occasione di occupazione, lavoro e guadagno per tutte le enumerate persone che si temono rovinate dalle strade ferrate. In fatti sulla linea stessa delle strade ferrate, nei punti di contatto con le strade ordinarie e di fermata, tutti sanno il frequente e continuo andirivieni, e gli alberghi continuamente affollati di chi va, di chi viene, di chi parte, di chi giunge. Cosicchè francamente dir si può, e l’esperienza già fin qui lo prova, che gli attuali postiglioni, vetturini, carrettieri, osti, cuochi e camerieri, insufficienti al servizio in tanto movimento e bisogno dei viaggiatori, danno luogo ancora a molti altri che oggi mancano d’impiego.