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successero al cataclisma italico e che produssero tanti consecutivi terremoti politici da distruggere interamente il possente impero che vi esisteva, e ciò per l’epoca anteriore al mille innanzi Cristo. Però la civile Trinacria e le colonie pelasgiche, ritornate sulla marina italica col nome di Etruschi, fondandovi un secondo impero sacerdotale federativo potentissimo e legato coll’epoca istorica, dovevano conservare tradizioni e tracce di una civiltà che non era per certo figlia di Grecia. Dipoi vinti i Greci dai Romani che ne distruggevano la nazionale indipendenza, perchè trovarono che la corruttela ne avea già soggiogati i costumi, quegli uomini retorici posero ogni loro orgoglio non a render libera la schiava lor patria, ma a provare ai loro oppressori esser sol’essi gli autori della civiltà latina. A tale scopo inventarono tanti romanzi a cui dettero forma di storia; vi profusero tutta la mitologia loro, e dichiararono barbare tutte le tradizioni italiche le quali già erano sopraffatte dall’alterigia romana e dalla corruttela delle popolazioni italiane che subivano sotto il ferreo giogo dei romani proconsoli le più umilianti leggi. Non potendo negare che i Pelasgi fossero stati autori della civiltà greca, ne fecero una sequela di vagabondi d’incognita origine orientale; non curarono gli autottoni italiani e restringendo tutto in tesmofori greci senza poterlo provare, fecero da un lor preteso Ercole da Oenotro, Evandro ed Enea fondar regni e dinastie nella Campania e nel Lazio. Dissero Roma fondata da Romolo nato da Rea Silvia, di troiana razza, e da Marte, loro Iddio della guerra. Folli i Romani nel sentirsi chiamare di lignaggio divino, essi che non erano che