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riposarsi in sui carri e procacciandosi il vitto non col coltivar le terre, ma per la pastorizia, ne avviene che nessuno che li guerreggiasse potrebbe mai colpirli, perchè sono sempre pronti a ritirarsi nelle orride steppe immense che sono loro patria; e questa tattica sembra che sia loro speciale trovato, mentre Ciro, Dario, Istaspe e Napoleone Bonaparte, che tentarono in epoche tanto diverse di vincer costoro, li trovarono sempre pronti a difendersi e vincere senza venir mai a battaglia, stimolando il nemico ad addentrarsi nelle loro gelate contrade col ritirarsi, togliergli il vitto disertando ed incendiando le campagne; domarlo colla fame, gli stenti e la durezza del suolo e dell’aere; costringerlo così a retrocedere ed allora rendergli lenta, malagevole e pericolosa la ritirata, coll’assaltarlo a tergo, dai lati, di fronte, sopravanzandolo per la conoscenza delle vie ed esterminarlo infine o cacciarlo più che prostrato dalla tentata impresa. Così dunque in epoche tanto diverse usarono a difendersi non le arti di una nazione civilizzata, ma una furberia speciale e barbara consentanea al loro carattere ed al loro clima. Germani, Druidi e Sciti ebbero per estera provenienza seme antichissimo di civiltà che non vi attecchì, arrecato loro forse da genti a noi peranco sconosciute, le quali valicando le colonne d’Ercole, per il canale Britannico e l’Atlantico venivano a commerciare nel mare nordico. Tale comunicazione del Nord col Mezzogiorno fu interrotta per lunghi secoli a causa del disperdimento di quei prischi navigatori; così quelle genti restarono incognite ai Greci ed ai Romani, e la lor vita civile rimase latente, e le scienze, le arti,


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