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sto scritto potrebbe proseguirsi sulle monete di Mesma e su di altre di quella regione. Per ora, nel pôr fine a questa rassegna, parmi non inutile il comunicare un sospetto che mi è nato nell’animo tornando a percorrere le Memorie Numismatiche del Raoul-Rochette. In queste, alla pagina 23, è descritta una variante inedita de’ soliti didrammi di Caulonia con la figura nuda, in piedi, nel diritto, e il cervo con le lettere KAVΛ, nel rovescio. Il Raoul-Rochette è di avviso che nel dritto fosse scritto per intero il genitivo plurale KAVΛONIATAN, del quale, al dir di lui, restano le tre ultime lettere (TAN) fra le gambe della figura. Intanto nelle stupende incisioni che fan seguito alla sua memoria sul tipo delle medaglie di Caulonia, nel posto indicato si trovano le lettere ΠΑΝ (retrograde) e il Π è formato in guisa da non ammettere confusione alcuna col T. Se noi aggiusteremo fede agli occhi spassionati del disegnatore, nelle tre lettere avremo il nome del dio Pane e non la fine del genitivo de’ Cauloniati; la qual fine difficilmente si sarebbe potuta trovare in quel luogo e con caratteri così piccoli; potendo anche osservarsi che nelle monete di Caulonia noi vediamo il nominativo ΚΑVΛΟΝΙΑΤΑΣ o ΚΑVΛΩΝΙΑΤΑΣ e mai il genitivo plurale ΚΑVΛΟΝΙΑΤΑΝ1. Ma ripugna al mio metodo, anzi dirò all’indole mia, l’entrare per simili casi in sottili investigazioni di quel che altri vide o avrebbe dovuto vedere, quando con maggior frutto si può ricorrere al monumento originale. Ed io spero che il didramma in quistione, posseduto già dal Raoul-Rochette, possa, trovarsi nelle collezioni della Biblioteca parigina; che allora, grazie alla liberalità con la quale il sig. Chabouillet anche a’ lontani fa copia de’ tesori scientifici da lui conservati, noi potremo esser tolti di dubbio, appena le condizioni della capitale della Francia il permetteranno.

  1. Sambon, Monnaies de la presqu’ile ital., pag. 318 seg.