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e gambe di irco. Ma da’ monumenti si fa certissima l’esistenza di due tipi: l’uno interamente umano e bellissimo con due piccole corna sulla fronte, e l’altro con gambe e faccia di capro. Che il primo tipo sia antichissimo è provato dalle monete esposte più sopra; e fra queste quelle di Arcadia hanno il pregio singolare di mostrarci il modo in certa guisa officiale come era effigiato il dio nella patria del suo culto. Un vaso attico1 e numerosi vasi della Magna Grecia ce lo rappresentano con le stesse forme.
Al contrario ne’ bassorilievi e nelle statuette che in grandissimo numero si rinvengono nell’Attica, egli è sempre con gambe caprine2. Certo è che il culto di Pane fu introdotto in Atene con quelle forme e così vi durò; perchè quando Milziade per grato animo innalzò una statua a Pane vincitore di Maratona, gli furono date le gambe caprine, sicchè in un epigramma Simonide fa dire alla statua: Τὸν τραγόπουν ἐμὲ Πᾶνα, τὸν Aρκάδα3.
E τραγόπους pure lo scolpì Prassitele nella celebre grotta di Pane dell’Acropoli ateniese4; la quale scultura fornì poi modello a numerose repliche.
Secondo il Welcker la forma meno nobile potè essere stata usata da’ pastori, anche quando ne’ tempj si adoperava l’altra più seria. A me par notevole che sino al tempo de’ medaglioni contorniati5 durasse questo concetto della bellezza di Pane; perchè in quelli troviamo effigiato il vaghissimo Antinoo sotto le forme del dio de’ pastori, col pedo, la clamide e l’iscrizione ΑΝΤΙΝΟΩ ΠΑΝΙ (ad Antinoo Pane)6.
- ↑ Millingen, Anc. uned. Monuments, I, tav. A.
- ↑ Un catalogo ne ha fatto il Michaëlis negli Annali dell’Ist. Arch. 1863, p. 211 segg.
- ↑ Ant. Plan., IV, 232.
- ↑ l. cit., IV, 262.
- ↑ Sabatier, Descr. gén, des médaillons contorniates, XV, 8.
- ↑ Secondo Pausania (VIII, 9, 4) Adriano fece innalzare al suo favorito un tempio in Mantinea di Arcadia e vi dispose giuochi e onori divini.