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nete le antiche opere di arte, non escluse le più sacre per culto o le più celebri per merito, come la Pallade del Fidia sulle medaglie ateniesi.

Oltre della testa cornuta, la sola differenza sostanziale tra la rappresentazione ch’io dissi più antica e quella più moderna sta nella disposizione del braccio sinistro, il quale nella prima è piegato in guisa che tiene in sè ristretta la clamide e la mano con le due lance si avvicina alla spalla sinistra; mentre nella seconda è disteso in modo che il gomito tocca quasi sulla parte anteriore della coscia sinistra, e la mano, sporta in avanti, fa si che le due lance divergano molto più dalla verticale e non tocchino in terra. Laddove nel tetradrammo del Luynes tutta la posizione della figura è motivata, al paro di un gran numero di antiche rappresentazioni di plastica o di pittura, dall’appoggiarsi interamente sulle aste. Di tale differenza (che per la libertà degli incisori di monete non sarebbe da notare, ove l’esatta corrispondenza delle altre parti del tipo non l’avesse resa singolare) potè esser cagione un ristauro fatto posteriormente nella statua stessa per dare maggior naturalezza al braccio, o una correzione dovuta soltanto al gusto del disegnatore del conio.

Tanto nella più antica figura che nelle altre più moderne, troviamo gli stivaletti e le due lance, mentre nelle ultime si aggiunge il pileo, la spada con la sua cintura, l’erma e talvolta un altro cane.

Tenuto conto dell’usanza degli antichi artisti di riportare sulle sculture, accessorj di metallo o di altra materia, nulla ha di strano l’aggiunzione della spada e del pileo. Il quale ha perfettamente la forma del πῖλος greco, con le falde strettissime, e provveduto nella sua sommità di un cappio pel quale appendersi al muro, come vedesi in parecchi dipinti antichi; e se il Churchill Babington1

  1. l. c. p. 41, n. 107.