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piedi ha stivaletti. Accanto a lui sta in piedi un levriere con collare; nel campo, a sinistra, ΣΕΓΕΣΤΑΙΟΝ (de’ Segestani); in giro, grossi puntini. (Tav. I, n. 1)1.

Arg. Peso: 17,25. Diam. 32 mill.

Coll. Luynes.

Poche monete siciliane possono al paro di questa vantare tanta importanza vuoi pel tipo del dritto, o per quello del rovescio, e sovrattutto, tanta utilità per le conseguenze che se ne possono dedurre.

Toglierò in esame da pria la rappresentazione del dritto, la quale sebbene nuova nella numismatica segestana, pur si trova in quella di altre città siciliane come Imera, Entella, Erice, per tacere di alcune monete incerte tanto di argento che di bronzo.

La serie delle ericine con una donna in atto di far libazione ad un altare, quantunque conti varietà parecchie, è pure pochissimo nota; di essa pubblicherò qui un esemplare avendo un merito speciale nel caso nostro, data la comunanza di stirpe tra gli abitanti di Erice e quei di Segesta2.

Dr. Figura muliebre vestita di lungo chitone e di un himation che le pende dal braccio destro, ritta in atto di tenere la sinistra aperta e la destra con una patera su di un altare acceso che è a sinistra. Intorno, (Ε) ΡΥΚΙΝΟΝ (degli Ericini) da destra a sinistra.

Rov. Cane in piedi rivolto a dritta; sopra, ramo con foglie e bacche di edera; nell’esergo, ornato. (Tav. I, n. 9).

Arg. Diam. 13 mill.

Museo naz. di Napoli.

Dal trovarsi dunque sulla moneta segestana la stessa rappresentazione, se ne trarrà argomento di comunanza

  1. Il disegno di questa moneta è stato eseguito a Parigi dal Dardel.
  2. Intorno agli Elimi ed alle città loro vedi Holm, Gesch. Siciliens I, p. 86 segg. e 374 segg.