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che al patrocinio di Maria affidiamo con suprema speranza i consigli e i desiderii Nostri.

Il mistero della carità esimia di Cristo verso di Noi ci si dà chiaro a vedere anche da questo, che egli morendo volle lasciare per madre al discepolo Giovanni la sua Madre stessa, con quel solenne testamento: Ecco il tuo figlio. Nella persona poi di Giovanni, conforme al sentimento perenne della Chiesa, Cristo additò tutti gli uomini, e primamente quelli che avrebbero in lui creduto. Sul quale proposito S. Anselmo Cantuariense esclama: Che può concepirsi mai di più degno, che tu, o Vergine, sii madre di coloro, a cui Cristo si degna esser padre e fratello1? Ella pertanto accettò ed eseguì di gran cuore le parti tutte di quel singolare e laborioso ufficio, consacrandone lo Spirito Santo gl’inizii là nel Cenacolo. Fin d’allora ella aiutò mirabilmente i primi fedeli colla santità dell’esempio, coll’autorità del consiglio, colla soavità del conforto, colla virtù delle sue sante preghiere; mostrandosi in verità Madre della Chiesa e Maestra e Regina degli Apostoli, ai quali fu eziandio larga di quei divini oracoli che serbava in fondo al suo cuore. — Ma appena può dirsi a parole quanto si accrebbero di ampiezza e di efficacia queste cure, dacchè ella fu assunta presso il Figlio a quell’altezza di gloria che richiedeva la sua dignità e lo splendore dei meriti suoi. Perocchè di là ella cominciò a vegliare per modo sulla Chiesa e a darci alti prove di sollecitudine e favore materno, che come per divino consiglio, era stata ministra del mistero della umana redenzione, così con potere quasi illimitato esser dovesse ministra della grazia che perennemente si deriva da quello. Quindi ben a ragione le anime cristiane, quasi tratte




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  1. Or. 47, olim 48.