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nardino dapistoia che fa osteria per pregio di f 33 ⅓ doro. Spendone lano f. 3 d’oro o più a mantenerla» .

Dal Campione 1480 quart. S. Croce, Gonf. Carro a p. 414 si rileva che tre quarti della casa non ancora destinata ad uso d’albergo del Falcone, e dove abitavano i figliuoli di Banco Banchi con Madonna Francesca loro madre, furono comprati «da Madonna Marchigiana donna fu di Saladino di Matteo Adimari6 venducte in nome suo et di Alexandro suo figliuolo» per prezzo di fiorini 300 d’oro «charta per mano di Ser pagholo di Amerigho sotto di 6 maggio 1476; e l’altro terzo si conservò in proprietà la detta Madonna Marchigiana».

Essendo poi Madonna Francesca madre di Piero, Andrea ed Agostino Banchi, creditrice di f. 200 di suggello «de’figliuoli e redi di cenni d’aiuto» le fu aggiudicato per lodo rogato da «Ser Pagholo damerigho» sotto di 28 Agosto del 1478, un quarto della bottega dello speziale del Giglio che teneva a pigione per f. 14 di suggello l’anno, «Giovanni speziale al Giglio.» Gli altri tre quarti della bottega appartenevano al canonicato di Messer Gio. Francesco di Messer Poggio di Santa Maria del Fiore.

Nel Campione 1470, quart. S. Giov. Gonf. Vaio, a p. 95 si trova questa casa impostata ad «Alessandro di Saladino di Matteo Adimari» e nel primo Catasto del 1427 era descritta in conto di Dioneo di Matteo Adimari e fratelli; e Saladino Adimari la comprò da «Gualtierone e Amideo Adimari» l’anno del 58 (1458) rog. Ser Antonio Pugi.




(1) Famiglia assai antica ed importante. Ebbe 4 Gonfalonieri e 25 Priori. Il più illustre di loro fu Mes Francesco di Chirico insigne legista vissuto alla fine del XV secolo. Le loro antiche case furono nel popolo di S. Remigio sulla via che oggi si dice dei Neri. Esistono tuttora. Ebbero sepoltura in S. Croce e in S. Remigio.


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