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Fu collegiata, venne adorna splendidamente da molte famiglie patrone di cappelle e di altari e tuttora, per quanto i barocchi l’abbiano sopraccaricata di ornamenti, serba sempre tracce della sua struttura elegante e severa che rammenta quella di altre chiese fiorentine, come S. Maria Novella e S. Remigio.1



(1) I Carnesecchi possedevano fino da tempo antico questa casa. Avevano poi un gran numero di case e palagi, nella via che oggi si dice erroneamente dei Rondinelli, nella Via dei Banchi, in Via dei Cenni e nella Via dei Cerretani. Era famiglia numerosissima e ricchissima ed aveva molti beni anche fuori di Firenze.
(2) Nell’architrave delle cinque finestre che costituivano la facciata del palazzo dei Gondi, veggonsi scolpite le due mazze incrociate, stemma di quell’illustre famiglia. Nella storia dei Gondi scritta dal Corbinelli vedesi incisa la facciata di questo palazzo com’era al tempo stesso in cui lo possedevano i Gondi.
(3) I Tempi possedettero le antiche case dei Guidalotti-Bombaroni celebre famiglia che fece decorare delle splendide pitture di Simon Memmi e di Taddeo Gaddi il Capitolo di S. Maria Novella, più comunemente conosciuto col nome di Cappellone degli Spagnuoli. I Tempi che ebbero qui vari possessi, erano venuti da Querceto nel Volterrano ed esercitarono spesso l’ufficio di notari. Sotto il principato divennero una delle famiglie più importanti della città e furono dichiarati Marchesi del Barone, villa che essi possedevano nel Pistoiese. Gli Orlandini che nel 1469 comprarono le case dai Tempi, stavano prima in Via Larga sul canto di Via Guelfa.
(4) S. Ruffillo è corruzione di Arcangelo Raffaello al quale l’antichissima chiesa, che è ricordata nel XI secolo, era dedicata.
(5) Donato, di Niccolò, di Betto, di Bardo scalpellatore, denunziava nella Decima del 1430 gonfalone drago S. Giovanni: «tengho una chasa a pigione da Santa Maria Nova posta in Firenze nel popolo di Santo Ruffello, gonfalone del drago di Santo Giovanni: da primo, via, sechondo tadeo guidi, da terzo santa maria nuova, quarto, chiasso: donne lanno fiorini dieci, ladetta tengo p. mio abitare: òvvi dentro parecchie masserizziuole.»
  1. S. Maria Maggiore vuolsi fosse fondata nel IV secolo (?) Fu collegiata con canonici, poi nel XVI secolo vi fu annesso un monastero di Carmelitani che cedettero il posto ai Padri del Bel Morire. Vi furono sepolti Brunetto Latini maestro di Dante e Salvino degli Armati a cui si attribuisce l’invenzione degli occhiali. Le famiglie che beneficarono e adornarono la chiesa furono i Manovelli, i Panciatichi, i Del Beccuto, gli Orlandini, i Carnesecchi, i Bartolini Scodellari, i Boni, gli Agli, ecc.