Pagina:Studi storici sul centro di Firenze 1889.djvu/40


— 34 —

VI.

La Via di Porta Rossa, il Vicolo, in parte chiuso, degli Strozzi, Piazza degli Strozzi, Via degli Anselmi, il Chiasso detto dei Ricchi, sono i limiti di quest’ampio ed importante gruppo di fabbricati.

In antico, un numero non indifferente di strade e di chiassoli lo attraversavano in ogni senso, formando tante isole degli edifizi allora esistenti e nel centro si apriva anche una piazza chiamata piazza Marmora, forse perchè lì presso si depositavano o si lavoravano i marmi.

Il chiasso chiamato dei Ricchi, sboccava in piazza Marmora e vi sboccavano pure il Chiasso dei Davanzati, oggi senza riuscita, la Via di S. Miniato fra le Torri, un Chiasso che passava dietro alla chiesa di S. Maria degli Ughi ed altre piccole viuzze scomparse framezzo alle fabbriche grandiose edificate dagli Strozzi.

Furono qui appunto, le case più antiche di questa celebre famiglia che nel XV secolo giunse a possedere, meno la parte verso Porta Rossa, tutto quest’isolato di fabbriche. Era antica e tradizionale costumanza delle famiglie potenti della città nostra, di avere le proprie case l’una presso all’altra, di formare come dei nuclei di fabbricati, dei veri e propri quartieri dov’esse abitavano coi loro famigli, dove avevano i loro fondaci, nè dimettevano questa usanza tradizionale, nemmeno quando cresciute di numero, divise in più rami, venivano a mancare i gradi di stretta parentela che potevano reclamare questa comunanza di vita. Ma allora le grandi famiglie costituivano dei gruppi forti, potenti che colle loro ricchezze, col numero considerevole dei loro componenti, dei loro servi, dei loro aderenti recavano un potentissimo contributo alle fazioni cui erano ascritte.

Fra i palazzi, le case, le torri, simbolo di potenza e di forza era una piazza o corte che serviva alle riunioni ed alle feste della famiglia, erano strade che in caso di zuffa asserragliavano e chiudevano tenendosi come in una fortezza.

Come gli Strozzi che ebbero un forte nucleo di case loro presso S. Maria degli Ughi, molte altre famiglie possedettero grandi ceppi di