Pagina:Studi storici sul centro di Firenze 1889.djvu/25


— 19 —


tutti hanno offerto ed offriranno materia di studio al paziente raccoglitore dei patrj ricordi.

Si procurerà di avvalorare colle tracce raccolte nelle escavazioni del suolo le nude affermazioni degli eruditi del passato e le vaghe tradizioni, di collegare coi cimelii apparsi in altri tempi quelli che per avventura potranno rintracciarsi in breve, per dissipare e chiarire il dubbioso mistero che avvolge il ricordo di Firenze Romana.

Le carte dei notarj, dei religiosi, dei pubblici uffici, conservate nei nostri ricchissimi archivj ci porgeranno gli elementi per ricostruire possibilmente la storia delle fabbriche più importanti dell’evo medio e dei tempi successivi.

Gli archivj delle arti e di alcune magistrature daranno campo a studiare certi costumi, certe usanze che alle varie vicende di questa località si riferiscono.

È un vasto campo di studj che servirà a portare un efficace e certo non disutile tributo alla nostra storia e che varrà a lasciare ai posteri chiara ricordanza di un quartiere del quale quasi ogni traccia verrà a sparire.

La pianta che oggi sottoponiamo all’esame ed al giudizio dello studioso, non è che una parte modesta, non è che un semplice saggio degli studj che in avvenire potranno esser fatti con risultati più completi e con più scrupolosa esattezza.

È la pianta del quartiere del Mercato Vecchio, quale doveva essere press’a poco nel 1427, l'anno in cui istituita la Decima o catasto, ogni cittadino era chiamato a denunziare dinanzi agli Ufficiali preposti a quell’ufficio, quali beni possedesse, quali fossero le sue rendite, quali i suoi carichi, i suoi debiti, i componenti la sua famiglia.

Preziosissimi documenti racchiudono quei Campioni, fonte inesauribile di notizie, di particolari, di ricordi, che interessano ogni sorta di studj relativi alla storia di Firenze.

E sfogliando quelle carte dove la maggior parte de’ cit-