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parte del loro magistrato un notaro estratto a sorte dalle Borse de’ Giudici e Notari ed avevano cinque fiorini il mese di provvisione. Avevano pure uno scrivano con sei fiorini il mese, due nunzii con provvisione di dieci lire il mese per ciascuno, un camarlingo con cinque fiorini il mese; e tutti eletti dagli «Offiziali» predetti.

Tanto essi però che gli altri detti al loro «Offizio» rimanevano in carica per un anno soltanto ed entravano in ufficio sempre nel mese di Giugno.


Il Magistrato dell’onestà aveva la sua residenza sulla Piazza de’ Tre Re e da questo prese il nome di vicolo dell’ Onestà che tuttora conserva, la viuzza che da Via dei Calzaioli mette alla piazza predetta.

Gli ufficiali dell’Onestà erano otto cittadini popolani e Guelfi, estratti due per ciascun quartiere.

I cittadini che venivano estratti a quest’uffizio non potevano in nessun modo e sotto qualsiasi pretesto rinunziare.

Godevano mentre erano del magistrato il privilegio di poter andar fuori la notte soli, o con un compagno tanto con il lume che senza, ma dovevano portar seco sempre la patente firmata dal Cancelliere del Comune.

Avevano un notaro e potevano eleggersi altri «ministri » quando il buon andamento del loro uffizio lo avesse richiesto.

Gli Officiali dell’Onestà avevano ogni suprema autorità sopra le donne pubbliche; e spettava ad essi il designare i luoghi ove dovevano abitare: concedevano ad esse i «bullettini» che rilasciavano pure ai mezzani che nei bandi della Signoria venivano senza tanti complimenti designati col loro vero nome: stabilivano infine la tassa e i prezzi alle meretrici «in quel modo che stimavano ragionevole e giusto».