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correre alla casa della loro residenza a munirsi di tutti gli istrumenti cioè: «coltelli, seghe, scure, pali di ferro, picconi, aste, mannaie, ecc.»



Custodi e Guardie della Città. — Dai Gonfalonieri delle Compagnie venivano eletti seicento uomini tanti per quartiere, con l'incarico di far guardia alla città durante la notte. Ma soltanto una metà per ciascuna notte era obbligata a far questa guardia per dare scambievolmente riposo all'altra metà. La elezione di questi uomini, che si chiamavano anche custodi della città, durava per sei mesi; spirati i quali si procedeva dai Gonfalonieri a nuova elezione. Avevano di salario venti soldi il mese, ma dovevan dare ai Gonfalonieri stessi buoni mallevadori che rimanessero responsabili sul conto loro, garantissero della loro onestà e che avrebbero fatto buona guardia non solo, ma anche « di emendare li danni che di notte fussero stati fatti per le contrade assegnate alla loro custodia» . Cominciava la guardia dopo il terzo suono della campana ed era permesso ai componenti di essa di portare armi se loro piaceva, come pure d'andare col lume o senza. Non potevano però, fino a giorno, muoversi dal posto loro assegnato. Per agevolare il loro compito di far guardia alle case ed alle botteghe, era ordinato dalla Repubblica che in tutti i chiassi e vie scure, come pure dov' erano logge e portici, fosse tenuta una lanterna accesa per tutta la notte a spese dei vicini -, e se per caso passando per uno di questi la «famiglia,» o birri, ne avessero trovata qualcuna spenta veniva subito condannato chi aveva avuto l'incarico di accenderla. Nè soltanto vigilavano per la città ogni notte trecento di