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e quelle più volte ripetute dei papaveri e dell’orzo. Il quale orzo aveva una grandissima parte nelle cure mediche del quindicesimo secolo, tantoché nel febbraio dell’anno 1405 i Frati del terz’ordine di S. Francesco detti Pinzocheri, che tenevano lo Spedale di S. Paolo di Firenze con 35 letti per i poveri infermi, rivolgendosi alla Repubblica per avere la franchigia della gabella delle Porte per i generi che introducevano per il consumo loro e degli ammalati, esponevano la media annua consistere in 30 moggia di grano, 40 barili di vino, 25 orci d’olio «et pro faciendo aquam ordei sex modia ordei»: quattro sacca il mese!3

Provato come il Tabernacolo fosse posto in un muro di proprietà dell’Arte ed a questa appartenga, si trova ancora la ragione per la quale fu qui posto. Nel 1361 la Repubblica ingiungeva all’Arte dei Medici, Speziali e Merciai di far guardare la notte certe strade e di tenervi i lumi;4 uno di tali lumi fu questo perchè compreso nel circuito indicato nella Provvisione, perchè prossimo alla stessa residenza dell’Arte, e perchè rendeva più sicura e meno paurosa la stradella sotto la volta e quella che le fa squadra. Potrebbe obiettarsi che l’ordine del 1361 dopo più di un secolo non si osservasse più; ma ad assicurarci che si mantenne in vigore, abbiamo una dichiarazione dell’Arte fatta nel 1498 agli ufficiali della Decima: quivi, dopo descritti i beni e le entrate, si registrano gli oneri fra i quali lire 90 l’anno per la festa, per più offerte, per cera per la Audienza e per accompagnare i Consoli, e per tre tabernacoli.5

L’autore. — I battezzieri d’opere antiche, oggi tanto numerosi per il gran mercanteggiare che si fa dell’opere stesse, non esiterebbero a giudicare la maniera di questi intagli, e ad attribuire il Tabernacolo ai Da Maiano o al Della Robbia, al Verrocchio, ad uno insomma dei più celebrati scultori della fine del quattrocento. Ma io non fo congetture; e credo non si potrebbero fare con fondamento pensando che erano allora, a