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Benedetto Panfi aveva comprato il magazzino posto nel Chiasso del ferro, da Jacopo e fratelli di Jacopo Perini nel 14 settembre 1649; nei quali Perini venditori era pervenuto per eredità di Bastiano di Lorenzo Palmieri loro zio materno, morto «più tempo fa» e per suo testamento del 28 aprile 1637.

Dall’Arroto 1641, quart. S. Gio. n. 161 resulta che il «magazzino posto nel chiasso del ferro al quale confina a p.° la via di d.° chiasso «0/2 spedale di Bonifazio» è impostato come «redità jacente di Bastiano di Lorenzo Palmieri, del Gonf. Chiave curatore Gio. Gualberto di S. Ceseri Larciani, eletto per deliberazione dei SS.ri Sei di mercanzia de’ 21 novembre 1639».

Rilevasi poi dall’Arroto 1634 quart. S. Gio I.° n. 82, che il predetto Bastiano di Lorenzo Palmieri aveva comprato detto magazzino da Vincenzo di Gio. Batta Benedetti a dì 2 maggio 1634.

I quali beni eran pervenuti in «Giovanni, Gio. Batta et Agnolo di Marco di Gio. Benedetti» per compra fatta in due volte, cioè: la prima il dì 27 Ottobre 1581 con patto resolutivo di anni tre e mezzo, e la seconda il dì 20 aprile 1582 con patto resolutivo di anni tre, da Cristofano di Francesco e fratelli Alessandrini, rog. S. Andrea di Piero ricuperati sotto detti dì.

Nell’Arroto 1528 Quart. S. Gio. n ° 83 si vede imposta in conto di «giovanni, cristofano e benedetto di lionardo di benedetto lanaiolo una » bottegha auso di chalzaiuolo posta nel pp.lo di S. bartolommeo a p.° via di detta chiesa cho suoi confini.

«la quale chasa abiamo comperata dalla chompagnia delbigallo sotto dì 15 di gennaio 1526.»

Questa bottega che cessa di essere citata appunto dal predetto Arroto del 1528 doveva certamente essere sottintesa e compresa «nelle appartenenze del magazzino come