Pagina:Studi intorno alla storia della Lombardia negli ultimi trent'anni.djvu/81


PARTE PRIMA 69

sta plebaglia, non che chiamarsi paga, ricusò di ritirarsi. Furono, all’incontro, i senatori violentemente detrusi dai loro seggi; e dovettero, inseguiti (alcuni almeno di loro) dagli schiamazzi e dalle invettive della moltitudine, traversarne lentamente le file, e ritirarsi mesti e confusi nelle loro case. Il popolo poi irruppe nell’aula ond’erano usciti i senatori, e in pochi istanti riempiè tutto quanto il palazzo. Ebbe allora principio il saccheggio, nel quale concorrendo l’odio degli uni con la cupidigia degli altri, tutti gl’imperiali emblemi, i mobili, le tende e perfino i vetri delle imposte furono o rotti o rubati. Corse voce allora, e fu replicata anche da poi, che il conte Confalonieri strappò di sua mano dal muro un ritratto dell’imperatore, e dopo averlo trapassato da parte a parte col suo ombrello, gettollo dalla finestra. Egli ha acremente impugnato quest’accusa, la quale non sembra tuttavia grave a trafatto. Il conte Confalonieri teneasi nelle file dei nemici dell’imperatore e del vicerè, e questa nimistà gli fu guida in quel tempo, influendo nelle sue opinioni. L’azione attribuitagli d’avere strappato e lacerato il ritratto dell’imperatore sarebbe stata senza dubbio screanzata; ma non era tale, al postutto, da far torto o danno ad alcuno; e ognuno sa che l’urbanità delle civili brigate non è la regola a cui i rivoluzionari sono tenuti d’attenersi sulla piazza pubblica.

I senatori eransi cionnonpertanto ritirati nelle proprie case senza impedimento; nè goccia di sangue era stata sparsa. Il popolo non era trascorso a sufficienza; e certi membri dei diversi partiti eransi indettati per provocare, come necessaria, una seria sommossa. Fu-