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PARTE PRIMA 49

leati a fine di ottenere che l’Italia sia ammessa a godere dell’independenza e di tutti i benefizi promessi all’Europa intiera.

Art. 3.° S. M. l’imperatore d’Austria sarà supplicato inoltre a voler ottenere dagli altri Sovrani che, conformemente al quarto articolo degli Statuti nazionali italici, l’Italia sia infine assoggettata ad un principe independente, ed in ispezieltà al principe Eugenio, il quale per le sue virtù, le sue cognizioni e la sua condotta si è meritato giustamente la reverenza e l’amore degl’Italiani, ec.

Non appena il presidente conte Veneri ebbe terminata questa lettura, il conte Guicciardi, austriaco mitigato, surse a parlare, e propose di investigare anzitutto se la convocazione straordinaria del senato fatta dal guarda-sigilli fosse regolare, o se, all’opposto, il duca di Lodi non paresse adoperare piuttosto da capo dello Stato, mentre in realtà non era altro che capo del governo. Aggiunse, non potersi procedere alla elezione d’un nuovo re senza prima avere ottenuta certezza che il trono era vacante di fatto e di dritto, cioè senz’avere ricevuto la notizia ufficiale della morte del re o della sua rinunzia, la quale ultima, inoltre, non si potea tenere per valida se non con certe date condizioni. Parve che il conte Guicciardi volesse trarre in lungo la cosa; e per chi pone mente che in questo momento le truppe francesi sgombravano la Lombardia, che l’armistizio non dovea durare se non fino all’adempimento della missione dei deputati lombardi a Parigi, e veniva naturalmente a cessare se questa non avea luogo, per chi