Pagina:Studi intorno alla storia della Lombardia negli ultimi trent'anni.djvu/202

190 PARTE SECONDA

degli altri Stati italiani, i cui governi, troppo deboli di per sè, non si reggono che in grazia del soccorso dell’Austria. Società segrete avevano apparecchiata in tutta l’Italia, tranne la Lombardia, una generale sollevazione, ed un numero assai grande di Lombardi erano complici della congiura, sì per la loro qualità d’Italiani, e sì per la speranza di conseguire più tardi quel tanto che volevano cooperare ad ottenere a pro dei loro compatrioti. Io non vo’ qui ripetere ciò che è stato tante volte e da per tutto replicato: che i liberali improntarono i moti di Bologna, di Modena, di Parma, ecc., con un carattere affatto esclusivo, per tema di non dare appiglio alcuno a rimproverarli d’immischiarsi nei fatti dei vicini, e di violare con ciò il principio del non-intervento; che la notizia dell’appressarsi delle truppe austriache non fu mai udita che con disdegno dai cittadini degli Stati sollevati, per essere i medesimi persuasi della inviolabilità del principio del non-intervento; che l’ingresso definitivo di queste truppe, e l’impossessamento per parte loro delle contrade sollevate, fu cosa al tutto inaspettata, e vero sovvertimento del principio dietro il quale erasi operata la rivoluzione. Notissime sono tutte queste cose, e la sposizione degli ulteriori particolari ch’io potrei soggiugnere intorno a quelle congiure e a que’ congiurati, porrebbe in pericolo tutti coloro che sono stati sdimenticati dai governi nelle loro persecuzioni. Avvertirò soltanto che se la congiura del 1821 fu ordita di conserva col principe ereditario di Piemonte, quella del 1831 fu concertata col duca di Modena. L’ambizione di fare una bella comparsa sedusseli entrambi; la paura di perdere uno Stato sicuro, benchè mezzano, col volersene