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PARTE PRIMA 101

“Veduto il bando d’ieri, che dichiara questa contrada definitivamente assoggettata al felice e paterno reggimento di S. M. l’augustissimo imperatore Francesco I, tutti gli emblemi, ec., ec. del governo cessato, sono soppressi, e gli emblemi, ec., ec., dell’impero d’Austria sono loro surrogati.

La coccarda introdotta dal Consiglio Comunale di Milano e appruovata dalla Reggenza provvisionale in un tempo che poteva giovare, è interdetta.

Negli atti, ec., in capo ai quali le parole: Durante la Reggenza provvisionale erano inscritte dal 22 d’aprile in poi, s’iscriverà quind’innanzi l’anno del regno di S. M. l’imperatore e re Francesco I”.

Seguitano poi altre determinazioni della medesima fatta.

Che era egli dunque diventato quel regno italiano, ricco di begli ordini, independente di fatto e di diritto, sottoposto ad un principe che non avrebbe a render conto del suo operato ad altri che alla nazione, e in cui le tre potestà, legislativa, esecutiva e giudiziaria sarebbero l’una dall’altra ben separate, e l’independenza dei pubblici ufficiali posta fuor d’ogni dubbio? Che era dunque diventato quel sogno di animi sconsigliati? Qual esito avevano adunque avuto quelle benevole disposizioni delle PP. AA., di cui sarebbe stato delitto diffidare, quella tenera sollecitudine con la quale tutti quei potentati, ed in ispezieltà l’Austria, si erano esposti a mille pericoli coll’unico intento di assicurare la prosperità, la pace, la libertà e l’independenza di tutta Europa, e in particolare dell’Italia? E che fecero essi quei traviati che aveano tratta a perdizione la loro patria quando si