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PARTE PRIMA 97

dati Francesi valicavano a rilento, coll’arme al braccio, le Alpi, col cuore contristato e sgomentato, e nell’istesso mentre i generali italiani ch’erano venuti ad offrire il comando dell’esercito al generale Pino, a patto ch’ei si chiuderebbe con loro nella fortezza di Mantova e ne serrasse le porte in faccia agli Austriaci, ritornavansene ributtati disdegnosamente da quel generale, che gli aveva esortati a confidare in tutto e per tutto nella generosità degli Alleati. Ahi! ch’io non so se la dolorosa istoria dei nostri errori gioverà a farci far senno in avvenire!

La Reggenza provvisionale proseguì per alcun tempo ancora ad esercitare gli uffici suoi, adempiendoli nel modo che ci facciamo a narrare. Nel 27 di aprile del 1814 promulgò essa un bando al popolo del regno d’Italia, nei termini che seguitano. Trattasi di un documento autentico, poichè venne inserito nel Bullettino delle leggi, ond’io credo prezzo dell’opera il riferirlo.

“Gli eserciti delle Alte Potenze alleate entrano ora in questa parte del territorio italiano ch’essi non avevano ancora occupata. Queste Alte Potenze vogliono il buono stato e la felicità della nazione. Italiani! voi avete dato saggio di nobiltà di carattere, e il sentimento di patria è in voi sì potente, che non lascia campo allo spirito di parte. Gl’interessi privati sono al tutto postergati da ciascuno di voi; la brama della quiete e della tranquillità, il desiderio d’avere un governo savio ed indipendente sono scolpiti nel cuor di tutti; nè havvi un solo italiano che non pruovi il bisogno di un novello ordine di cose. Le Alte Potenze Alleate non hanno impugnate le armi se non pel massimo pro