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un polso di truppe, il commissario imperiale Annibale Sommariva, e vi promulgava il bando che seguita.

“Il commissario imperiale Annibale di Sommariva, ciambellano, capo dell’ordine di Maria Teresa, generale, tenente maresciallo, e colonnello proprietario d’un reggimento di corazzieri di S. M. l’imperatore d’Austria, prende possesso in nome delle Alte Potenze Alleate dei dipartimenti, distretti, città e luoghi tutti appartenenti al regno d’Italia e che le truppe alleate non hanno ancora conquistato;

Esorta il popolo italiano a stare aspettando con calma e fiducia quella più felice sorte che bentosto daranno all’Europa (mercè i gloriosi fatti d’arme degli Augusti Sovrani Alleati) i preziosi benefizi della pace.

Conferma la Reggenza provvisionale di Milano, del pari che i pubblici ufficiali che sono in carica presentemente e nella città suddetta e negli altri luoghi summenzionati.

Milano, il 26 aprile 1814.

Sommariva”.


Tutto era adunque perduto. Il reame d’Italia non esisteva più, pel fatto dello scioglimento del suo governo e dell’abdicazione del suo principe. Dei due eserciti che contendevansi il possesso dell’Alta Italia, l’uno, cioè l’esercito nazionale, non avea più capo che volesse condurlo, nè parola sacra per rannodarlo. Gli Austriaci, quegli eterni nemici di ogni libertà, quei giurati nemici della italica independenza, occupavano tutta quanta la contrada, confermavano od abolivano i magistrati