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LA RACCOLTA BARTOLINIANA DI RIME ANTICHE
E I CODICI DA ESSA DERIVATI



Chi si sìa trovato a dover determinare criticamente l’autenticità o la lezione di qualche poesia dei primi secoli, sa in quale imbarazzo ponga la mancanza di un lavoro che mostri la composizione e la classificazione delle principali raccolte manoscritte di rime antiche, e quanto ingarbuglino la non facile matassa anche i nomi di certi codici rimasti, per una od altra ragione, famosi, come il codice Bembo, il codice Brevio, il codice Strozzi, il codice Alessandri, che, prima di dirli perduti, vorremmo vedere se si nascondano inosservati in qualche angolo, o siano da identificare con alcuno dei noti oggi sott’altro nome. Ma, dopo qualche buon saggio del Caix1 e del Casini2, niente s’è fatto in quest’ordine di ricerche: il materiale di studio s’è accresciuto coi cataloghi a stampa delle biblioteche nostre e straniere3 e con particolari illustrazioni o pubblicazioni di notevoli manoscritti4; ma il lavoro di raffronto è mancato. Eppure non


  1. Le origini della lingua poetica italiami, Firenze 1880; introd. Sulla formazione degli antichi canzonieri italiani, pp. 4-32.
  2. Sopra alcuni manoscritti di rime del secolo XIII, nel Giornale storico della lett, ital., IIII, 161-91, IV 116-28.
  3. Basti ricordare: Mss. italiani della Bibl. Nazionale di Firenze descritti da una Società di studiosi sotto la direzione del prof. A. Bartolo, I codici Palatini della B. medesima descritti dal prof, I. Gentile, I manoscritti della R. Biblioteca Riccardiana per cura del dott. S. Morputgo l'Inventario dei manoscritti italiani delle Biblioteche di Francia del prof. G. Mazzatinti.
  4. Alle stampe che avevamo dal Vatic. 3703, del Chig. L VIII 305 e del Palat. 418 s’è aggiunta, nel 1815, quella del Vaticano 3214 e del Casanat. d l’5 per cura di M. Pelaez, e avremo fra breve quella del Laurenziano Rediano 9 per cura di T. Casini, che già ne pubblicò una parte nei suoi Testi inediti di antiche rime volgari, Bologna, Romagnoli, 1883. È anche desiderabile ch’esca presto alla luce la promessa stampa dell’imnportantissimo e poco visibile Barber. XLV 47. Fra le illustrazioni particolari di codici sono da notare quelle del codice Vitali (1081 della Palatina di Parma) e del codice Amadei (Univ. di Bol. 1281), 1773, 401, 107211, nel Giornale storico d. lett, ital., X 77 sgg., XIII 70 sgg., XIV 31 sgg., XX 151 sgg. e XXIV 300 sgg. quella del codice Isoldiano (Univ. di Bol 1731)) e dei codici Trombelli della R. Bibl. Universitaria di Bologna, nel Propugnatore N, S., VI, 2a p., 112-67 (cfr. Giorn. stor., XXV 411), 227-96.