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PROLOGO
RECITATI NELL’ACCADEMIA DE’ FELSINEI
IN MORTE
DI GIULIO PERTICARI
Quando la morte e la fortuna privano il mondo d’uomini singolari, al pianto, che si fa per le case de’ congiunti e degli amici risponde la città, la provincia, tutta la nazione. Allora più curiosamente se ne discorrono le gesta, se ne domandano i particolari della vita, se ne cercano le immagini; e gli encomi solenni, e i pietosi richiami non sembrano tanto dovuti alla memoria e all’onore de’ morti quanto all’aspettazione e al desiderio de’ vivi. Degno della greca e della romana civiltà fu quel pensiero, che entrò nell’animo di Pericle e di Publicola quando si recarono a consolare con publico sermone il comune dolore nell’assenza di tali, che alla patria carissimi mentre che vissero, meritarono