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DI CATULLO E DI ORAZIO


. . . . . . . Vos exemplaria Graeca
Nocturna versate manu, versate diurna.
                                                       Hor.




Andare in cerca delle opere di greci e di latini scrittori, emendar l’onte che dalla ignoranza o indiligenza di amanuensi, dalla edace vetustà, e dalla Vandalica barbarie ebbero ricevute, fu dopo le risorte lettere studio solenne de’ nostri maggiori. Questa guisa di critica si partecipò non tardi alle scuole di estere genti, là onde a’ nipoti de’ maestri venne rimprovero di avere con lieve foggia di lettere mutata la gravità delle avite. A questa nota risposero scritture in buon numero di tali, che nella prossima, e nella presente età ogni maniera di antica erudizione ebbero mirabilmente illustrata. Veramente alla prosperità di nostra letteratura sarebbe assai profittevole, che la ingenua Gioventù in più frequenza si mostrasse curiosa della famigliarità di lingue dotte. Che se