Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
130 |
lengo Greci, Latini, Italo-Latini, Italiani poeti. In somma conviene porre il segno della eloquenza nel punto il più sublime, a cui mirando se fia che non arrivi l’acume dell’ingegno si terrà assai nobilmente nella schiera degli autori di bei dettati sciolti da numero. E se avverrà, che buon criterio non si accampi a buona fantasia, vi sono da tenere con onore le parti di giudice; e sì che nè comune, nè ignobile, nè inutile è l’ufficio di Longino e di Quintiliano; ed in questo numero più d’uno ho conosciuto degnissimo di onoranza. Chi a mal grado delle Muse, o sia della natura e dell’arte vorrà salire il monte Pimpleo, incorrerà le sorti del Mentula Catulliano, nè gli gioverà dire: piaccio a me, se non altrui; che si udrà rispondere: Amatevi adunque senza rivale; e dovrà sperimentare per verissimo il detto:
. . . . . . . . . . . . Hae nugae seria ducunt
In mala derisum semel, acceptumque sinistre.