Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
narcotici come il tabacco, l’oppio e il betel, i quali facevano morire di stupidità un gran numero di cittadini. Quelli poi che volevano preservarsi da tali disgrazie e si davano allo studio, incorrevano facilmente in accessi cerebrali e morti improvvise per apoplessia nervosa; del qual malanno i medici incolpavano la soverchia attività concentrata tutta nel cervello per due o tre generazioni.
Fino al 2140 gli uomini s’erano dati a fabbricare solamente omuncoli maschi, ma in quell’anno un figlio di Gionata Gilles, erede d’un suo segreto, si disse che arrivò a fabbricare un omuncolo femmina, o donnuncola. Gli economisti furono assai spaventati di questa innovazione che minacciava il genere umano di sterilità procurando un surrogato alla donna. Per cui il figlio di Gilles fu tenuto d’occhio finché visse, perché non potesse comunicare altrui quella pericolosissima scoperta. E dopo che egli fu morto, siccome il segreto di quella fabbricazione pareva tutto consistesse in un certo lievito di fegato di gatta, Gregorio Alison presidente del decimo congresso dell’umanità, ordinò la distruzione di tutta la razza felina. La sentenza fu eseguita puntualmente, e i diritti delle donne furono salvi, ma la terra fu inondata da una quantità molestissima di topi.
Le guerre, le dispute e le discussioni religiose a proposito degli omuncoli sarebbero assai lunghe a narrarsi. Basti il dire che il papa di Roma scomunicò nel 2180 tutti quelli che ne fabbricavano; e poi vedendo che il divieto fruttava poco, ordinò in dubbio che quelle creature fossero battezzate, per salvarle dalla dannazione se erano in qualunque modo animate, e per toglierle alla balia di Satanasso se non erano altro che strumenti dell’attività umana. Con queste due scomuniche si chiuse il bollano dei pontefici che abbracciava diciotto secoli, dal secolo Vº dell’era volgare al XXIIIº: ma la prima e più lunga parte era stata compresa nella distruzione libraria del 2030.
LIBRO QUINTO ED ULTIMO.
DAL 2180 AL 2222, O IL PERIODO DELL’APATIA.
Sciolti dai pregiudizi dei secoli passati, liberati da un ammasso di cognizioni inutili e dannose, sollevati dalle noie di quel lavoro manuale che vietava la pace, l’uguaglianza e la prosperità universale, gli uomini sono ora venuti a tale, che sembrerebbe quasi una fortuna non poter avere più potenza contro di loro. Ma pur troppo l’intima natura umana è viziata per modo, che non può essere